L’appellativo capanna
e i toponimi toscani Capannora, Capànnori

L’appellativo lat. capanna «capanna, baracca» risulta fino ad ora di origine ignota (DELL). Carlo Battisti e Giovanni Alessio (DEI) e Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli (DELI2) sono propensi a ritenerlo di “origine iberica”, mentre Giacomo Devoto (AEI) lo giudica “voce mediterranea”. Per me queste due spiegazioni sono troppo generiche ed inoltre risultano fondate su considerazioni troppo labili.
Secondo me il vocabolo capanna deriva dalla lingua etrusca per le seguenti considerazioni: 1) In etrusco il suffisso -nn- è conosciuto; sia sufficiente citare il gentilizio etr. Kasalienna (DETR 231), inoltre il nome del famoso re etrusco Porsenna e poi il nome Rhasenna con cui, secondo la testimonianza di Dionisio di Alicarnasso (I, 30, 3), gli Etruschi chiamavano se stessi (ThLE 418). 2) L’appellativo capanna molto probabilmente trova riscontro nel gentilizio etr. Capane (DETR 89). Non è improbabile che questo in realtà si pronunziasse *Capanne, dato che nell’ortografia etrusca non era entrata l’usanza, che invece entrerà nell’ortografia latina ed in seguito in quella italiana, di indicare il rafforzamento o la lunghezza di una consonante con la sua ripetizione grafica. 3) Depongono a favore dell’origine etrusca dell’appellativo capanna questi due toponimi toscani: Capannora (Colle Garf.), Capànnori (Lucca), la cui terminazione presenta difficoltà ai sensi della formazione dei vocaboli neolatini, mentre si può spiegare bene come desinenza plurale -r della lingua etrusca.
Inoltre, considerato che nel dialetto tarantino capanna indica la «copertura di tenda delle barche», non è azzardato connettere il nostro appellativo col greco kapána/e «carro» (che è di origine ignota; DELG) e questo con la glossa greco-etrusca gapos «carro» (ThLE 417, DETR 90), con la supposizione che indicassero il carro con la copertura. Questo era effettivamente conosciuto ed usato anche dagli Etruschi, come dimostrano alcune raffigurazioni su sarcofagi etruschi. (I riferimenti all’etrusco e alle sigle vanno cercati nel nostro «Dizionario della Lingua Etrusca», Sassari 2005, Libreria Koinè).

Massimo Pittau