PREFAZIONE La presente opera costituisce il coronamento finale di miei interessi e studi che ho mandato avanti da più di quarant'anni. Più esattamente tengo a precisare che fin da quando, da giovane, cominciai ad interessarmi della lingua sarda secondo una prospettiva scientifica, costituì per me un problema affascinante quello dello studio dei relitti della lingua degli antichi Sardi o Protosardi, della lingua cioè che i Sardi parlavano prima della loro totale latinizzazione linguistica conseguente alla conquista che i Romani fecero della Sardegna, conquista che in effetti è durata più di sette secoli, dal 238 a. C. al 534 d. C. (passaggio dell'isola sotto il dominio dei Bizantini).
Questa mia nuova opera presenta dunque il risultati di miei studi quarantennali, i quali in buona parte hanno gravitato per l'appunto intorno al tema della «lingua sardiana o dei Protosardi». La massima parte dei miei studi e delle mie pubblicazioni infatti sono stati condotti appunto nella prospettiva e per la preparazione di questa mia presente opera. I risultati di studio che ho conseguito in questo lungo lasso di tempo intorno alla «lingua sardiana o dei Protosardi» possono essere sintetizzati in questi punti essenziali: 1) Ho individuato e studiato circa 350 lessemi od appellativi appartenenti alla lingua sardiana e circa un migliaio di toponimi connessi con questi lessemi; 2) Ritengo di aver accertato che il nucleo essenziale di questa lingua sardiana riporta all'area geografica anatolica o microasiatica e molto probabilmente alla Lidia; 3) Ritengo di aver accertato che questa lingua sardiana era geneticamente affine a quella etrusca, che comunemente viene ritenuta pure essa di matrice anatolica e precisamente "lidia"; Se, come ho già detto, questa mia opera costituisce il coronamento finale di miei interessi e studi quarantennali, è del tutto ovvio che io provi grandissima soddisfazione per averla finalmente portata a termine e per vederla finalmente pubblicata. D'altra parte nutro pure fiducia che essa troverà interesse anche presso i lettori, soprattutto quelli sardi, in ragione diretta del grande interesse che essi mostrano di avere per la storia antica della loro terra e in modo particolare per la "civiltà nuragica", la quale ha visto i nostri antenati nel ruolo di creatori della prima "grande civiltà dell'Italia" ed inoltre "protagonisti" della storia del Mediterraneo centrale nel millennio intercorso tra il 1500 e il 500 circa avanti Cristo. Nùoro-Sassari, ottobre 2000 |
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