NOTERELLE DI LINGUISTICA SARDA
preséttu Nel dialetto baroniese di Lóculi e di Onifái esiste il lessema preséttu col significato di «luogo recintato». A Dorgali e ad Orgòsolo preséttu o presètte indica una «conca rocciosa dove si può raccogliere l'acqua piovana». Luigi Farina, che ha segnalato per primo l'esistenza di questo vocabolo, aggiunge la seguente notazione: «ad Orgosolo, tra la punta Solita e su Suercòne, ossia in Sa Serra 'e Mesu, si trova su presètte 'e Talete contenente alcune migliaia di metri cubi d'acqua piovana. In estate vi bevono la maggior parte degli uomini e delle bestie che abitano il Monte» <1>. Due suffissi nominali sardi Fra i numerosi scritti che Max Leopold Wagner ha dedicato alla lingua sarda, in ordine di importanza, dopo il Dizionario Etimologico Sardo (sigla DES) e la Historische Lautlehre des Sardischen, viene - a mio giudizio - il libro intitolato Historische Wortbildungslehre des Sardischen <5>. In questo libro, purtroppo non ancora tradotto in italiano, l'illustre linguista presenta e studia in maniera sistematica tutti i suffissi, nominali e verbali, che entrano nella formazione del lessico della lingua sarda, fornendo in questo modo agli studiosi un importante ed anzi insostituibile strumento di ricerca e di studio. billètte «biglietto» dall'ital.
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Ancora è sfuggita al Wagner l'esistenza in Sardegna del suffisso -ínu adoperato per la formazione di alcuni aggettivi-sostantivi etnici: Buddusoínu, Bulteínu, Burceínu, Lanuseínu, Lodeínu, Mamuyadínu, Oroseínu, Posadínu, Torpeínu, = rispettivamente «nativo od originario di Buddusò, Bultéi, Burcéi, Lanuséi, Lodè, Mamoiada, Oroséi, Posada, Torpè»; e poi marceddína «specie di arsella» proveniente dallo stagno di Marceddí (Oristano) (DES). E' notevole il fatto che tutti i citati villaggi sardi, con esclusione di Mamoiada e Posada, portano un nome sicuramente paleosardo o nuragico. Massimo Pittau N O T E 1 - L. Farina, Vocabolario Nuorese-Italiano, Sassari, 1973, alla voce lapáttu. 2 - G. Paulis, I nomi di luogo della Sardegna, Sassari, 1987, pag. 529. 3 - A. Ernout - A. Meillet, Dictionnaire Étymologique de la Langue Latine, Paris, 1985, IV edizione e IV ristampa, sub voce. 4 - W. Meyer-Lübke, Romanisches Etymologisches Wörtebuch, Heidelberg, 1935, numm. 6724, 6724a. 5 - M. L. Wagner, Dizionario Etimologico Sardo, I-III, 1^ edizione Heidelberg, 1960-1964, 2^ edizione Cagliari 1989, Trois Editore; id. id., Historische Lautlehre des Sardischen, Halle, 1941, tradotta da G. Paulis, col titolo Fonetica Storica del Sardo, Cagliari, 1984, Trois Editore; id. id., Historische Wortbildungslehre des Sardischen, Berna, 1952. 6 - Cfr. M. Pittau, I cognomi della Sardegna, Sassari, 1990, editore Delfino, cognome Pili, in cui però intendo correggermi: ormai respingo la comune interpretazione di Pílimu = «Priamo» e preferisco invece interpretarlo come «Primo» (cfr. Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1968). 7 - G. Spano, Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, Cagliari, 1854, sub voce. Il lessema è ignorato dal Wagner, DES. 8 - Manu Leumann, Lateinische Grammatik, München, 1977, I vol. 296. |
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