UN FALSO ARCHEOLOGICO

NEL MUSEO DI CAGLIARI

 

Nel molto importante e molto bello Museo Nazionale di Cagliari è entrato e vi troneggia quello che secondo me non è altro un autentico falso, un enorme e pacchiano falso archeologico.
Nella scia della vivace polemica che è sorta in Sardegna una trentina di anni fa circa la destinazione dei nuraghi ("fortezze e castelli" oppure "cappelle e templi"), cui ho dedicato il mio fortunato libro La Sardegna Nuragica (V ristampa, Sassari, 1988), una dozzina di anni or sono è stato portato a termine, in maniera umoristica ma anche mortificante per la Sardegna, un atto di «falsificazione archeologica»: il Museo Nazionale di Cagliari ha acquisito come reperto archeologico che sarebbe stato rinvenuto a San Sperate (CA), un "modellino di nuraghe quadrilobato" in pietra arenaria a venature gialle e rosate, il quale presenta il nuraghe alla esatta maniera di un castello medioevale. Questo modellino è subito diventato oggetto di attenzione da parte di alcuni archeologi, che gli hanno dedicato studi speciali. 

A mio fermo giudizio invece non si tratta d'altro che di un falso pacchiano e maldestro, come si deduce da queste semplici ma stringenti considerazioni:

1°) L'oggetto sembra appena uscito dall'officina di uno scultore, dato che presenta molti spigoli della pietra ancora vivi ed intatti.

Molto differente è invece un reperto similare - però autentico - quello che presenta un doppio betilo in calcare, rinvenuto nel santuario nuragico di santa Vittoria di Serri. In questo reperto autentico gli spigoli risultano smussati e levigati dall'usura e dal tempo. (vedi foto a destra)

 2°) Il modellino falso presenta alla base dei quattro lati un alto zoccolo con piccoli vani allineati, costituenti quasi un porticato, elemento architettonico che non trova alcun riscontro in nessuno dei nuraghi reali e nemmeno in nessuno dei modellini di nuraghi che ci sono stati conservati.

3°) Sotto il terrazzino di ciascuna delle quattro torri figurano due mensole circolari rientranti sulla parete, che non trovano anch'esse alcun riscontro né in nuraghi reali né in modellini di nuraghi. Se queste mensole circolari rientranti fossero realmente esistite in qualche nuraghe, di certo avrebbero pregiudicato notevolmente la stabilità della cima del nuraghe stesso.

4°) L'oggetto in questione è evidentemente una imitazione, abbellita, ma insieme errata, del noto modellino in bronzo rinvenuto ad Olmedo ed esposto nel Museo Nazionale di Sassari. (foto a destra)

Il falsario ha cercato di abbellire lo pseudo-modellino con elementi architettonici inusitati - ma anche errati - certamente in vista di una migliore accoglienza del suo falso da parte degli archeologi e dei funzionari del Museo.

5°) Se si esaminano il tipo della pietra adoperata per fabbricare lo pseudo-modellino ed inoltre se si va indietro alle precise circostanze del cosiddetto "ritrovamento", si è immediatamente in grado di individuare l'autore ed il proponitore del falso....

Per il vero già da qualche anno io avevo fatto la presente segnalazione (cfr. M. Pittau, Origine e parentela dei Sardi e degli Etruschi - saggio storico-linguistico, Sassari 1995, Carlo Delfino Editore, pagg. 263-264), ma gli archeologi si sono guardati bene dal prenderla come buona e dal trarne le debite conseguenze, evidentemente perché brucia l'idea di essere stati gabbati da un falsario....

Massimo Pittau

 


 

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