ORIGINE DI ASSEMINI
E DEL SUO NOME
Assemini (Assèmini) (grosso paese del Campidano di Cagliari). L’abitante Asseminesu.- È molto probabile che questo paese ed il suo nome siano carichi di storia.
Nel lontano passato il centro abitato risultava situato alla fine della laguna di Santa Gilla e di certo sulla riva di questa, prima che venisse interrata dai detriti dei fiumi Mannu e Cixerri. Si intravede che Assemini costituisse l'approdo più avanzato verso la pianura del Campidano e la vallata del Cixerri. La grande antichità e l'importanza di Assemini nella Sardegna antica è in primo luogo dimostrata dal ritrovamento nel suo territorio di numerosi ed importanti reperti archeologici, fra cui uno dei 17 talenti di rame a forma di pelle bovina distesa, di matrice egiziana o cipriota o cretese, e inoltre una iscrizione in geroglifici egizi (OPSE 137).
Ciò premesso, dico che il toponimo Assèmini (medioevale Arsèmine) si lascia condurre facilmente a una base lat. Artemide(m). Questa era una divinità assai conosciuta nell'antico mondo mediterraneo, ma la cui patria originaria era molto probabilmente la Lidia, terra di origine dei primitivi Sardiani o Protosardi ed in cui era conosciuta sia come Artemide Efesia sia come Artemide Sardiana (cioè delle città di Efeso e di Sardeis). È pertanto molto probabile che Assemini sia stato il primo e il principale punto di approdo dei Sardiani provenienti dalla Lidia, che sia divenuto il loro centro più importante e che appunto per questo sia stato consacrato alla grande dea della madrepatria anatolica, derivandone la propria denominazione teoforica o sacrale (vedi Sardara, Sardegna, Serdiana). Siccome però sappiamo che in lingua lidia Artemide si diceva propriamente Artimus, c'è da supporre che questo nome di divinità abbia subìto un processo di adattamento alla fonologia greca e dopo a quella latina, sino a trasformarsi, attraverso la forma Arthemide(m) (realmente documentata in Sardegna) nel sardo medioevale Arsemine (OPSE §§ 24, 28, 45).
Il villaggio è citato come Arsemine nei più antichi documenti medioevali relativi alla Sardegna (C. Imperiale, Codice Diplomatico della repubblica di Genova, I 25, num. 20, anno 1107; Codex Diplomaticus Sardiniae, I, 180 num. 4 e 5, anno 1108; I 199, num. 27, anno 1119; Codice Diplomatico delle relazioni fra la Santa Sede e la Sardegna, I 47; e anche Rationes Decimarum Italiae, Sardinia, passim).
Nella Chorographia Sardiniae (210.31) di G. F. Fara (anni 1580-1589) il nostro villaggio compare come oppidum Asseminis della diocesi di Cagliari.*
Massimo Pittau
*Estratto dall’opera di M. Pittau, I toponimi della Sardegna – Significato e origine, sotto stampa nella EDES, Editrice Democratica Sarda, Sassari.
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