MASSIMO PITTAU

 

VOCABOLARIO

DELLA LINGUA SARDA

 

Prefazione

Questo Vocabolario della Lingua Sarda costituisce il compendio dell'altra mia opera intitolata Dizionario della Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico. Più precisamente, la I e la II parte della presente opera costituiscono rispettivamente il compendio del I e del II volume dell'altra.

Nella sua qualifica di "compendio" la presente opera risulta priva o mancante di molti dati che invece figurano nella prima. E precisamente risultano tralasciati: a) molti vocaboli desueti, a favore solamente di quelli più usuali e comuni; b) quasi tutte le frasi idiomatiche; c) tutte le indicazioni etimologiche; d) le indicazioni relative alle singole varietà dialettali del sardo.

Quest'ultima mia decisione di tralasciare la indicazione della rispettiva varietà dialettale di ciascuno dei vocaboli citati (logudorese, campidanese, centrale, barbaricina, ogliastrina, ecc.) può a prima vista sembrare ai lettori molto strana, mentre in effetti è quella che ho preso con maggiore consapevolezza: per il fatto che anche io sono dell'avviso che i Sardi, tutti i Sardi, si debbano abituare a considerare come appartenente al loro linguaggio effettivo l'intero patrimonio lessicale della Lingua Sarda, prescindendo completamente dal fatto che un certo vocabolo sia propriamente logudorese o campidanese, nuorese od ogliastrino, sulcitano o barbaricino. I Sardi si debbono predisporre ad adoperare con tutta tranquillità un qualsiasi vocabolo di un qualsiasi dialetto dell'Isola, procedendo ovviamente ad effettuare qualche lieve ed ovvio adattamento fonetico alla varietà dialettale che essi hanno scelto di adoperare.

Solamente in questo modo noi Sardi possiamo tendere e procedere ad unificare, presto o tardi che sia, la nostra Lingua Sarda.

A semplice titolo di precisazione, dico che in generale di ogni lemma citato io presento tre varianti, secondo il seguente ordine: centrale, logudorese e campidanese. In secondo luogo preciso che in generale mi sono ispirato al criterio di tralasciare i numerosi recenti italianismi che sono comunemente adoperati dai Sardi nel loro effettivo parlare sardo, dato che appunto essi sono conosciuti e adoperati da tutti.

Nella sua qualifica di "compendio", dunque, questo mio Vocabolario della Lingua Sarda risulta mancante di parecchi vocaboli e di parecchie notazioni che invece compaiono regolarmente nel mio Dizionario della Lingua Sarda - fraseologico ed etimologico; questo fatto costituisce una chiara indicazione ed un ovvio invito: i lettori che abbiano necessità di conoscere i vocaboli e le indicazioni mancanti in questa presente opera non hanno altro che ricorrere alla consultazione della precedente.

Mi piace di finire precisando che a comporre questo mio nuovo compendioso Vocabolario della Lingua Sarda sono stato pressantemente invogliato ed incoraggiato dal mio editore Ettore Gasperini ed anche da numerosi amici e conoscenti; e ciò anche in vista dell'ingresso effettivo della Lingua Sarda in tutte le scuole della Sardegna. Sento pertanto il dovere, a fatica finita, di ringraziare vivamente l'Editore e gli amici per l'incoraggiamento datomi e pure la gentile amministratrice dell'Editore, signora Elena Striani, ed il bravissimo proto Paolo D'Agostino.

Monte Ortobene di Nuoro, agosto 2001

Massimo Pittau


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